Protesa nel mare tra i due promontori di Punta Meliso e di Punta della Ristola, si staglia Leuca bianca e solenne, simbolo di leggenda e mito. Qui si adorava Minerva; il tempio era situato dove oggi è il Santuario di Santa Maria De Finibus Terrae; con la cristianizzazione delle contrade il tempio fu trasformato in chiesa e poi in santuario. La leggenda locale narra che qui sbarcò San Pietro, tornando dall’Oriente.
Di origine messapica, l’abitato ha radici greche nel nome, che deriva infatti da “leuké”, bianca. E così appare a chi giunge dalla strada costiera: punteggiato di casupole e di eleganti ville padronali, con una miriade di barche e yacht ancorate nel porticciolo. Leuca fu certamente attiva nel periodo paleolitico; sulla costa, nelle grotte e nelle campagne sono stati ritrovati innumerevoli reperti dell’epoca preistorica che testimoniano il loro utilizzo come abitazioni o luoghi di culto. In epoca pre-cristiana molte erano le grotte del litorale adibite al culto.
Innumerevoli volte il santuario fu distrutto dai saccheggi degli incursori che volevano appropriarsi di questi territori. Fu incendiato e saccheggiato dai Turchi, dagli Arabi, dai Franchi e dai Saraceni. I Normanni, regnando stabilmente nell’Italia meridionale, riuscirono a riedificare il santuario. Di nuovo, con il sacco di Otranto del 1480, i Turchi si appropriarono di Leuca e del suo santuario: fu ricostruito sotto la dinastia degli Orsini del Balzo. Nel corso del 1500, il santuario fu nuovamente distrutto dai pirati turchi. Fu ricostruito, così come lo vediamo oggi, nel 1720.
Il Santuario di Leuca fu costruito nel 43 d.C., come risulta da un’epigrafe posta all’interno dell’edificio. La tradizione popolare vuole che San Pietro stesso abbia posto la croce del Cristo nella chiesa e vi abbia celebrato la prima messa. L’altare centrale costituisce un bell’esempio di arte settecentesca, realizzato in marmo con l’immagine della Madonna nella parte superiore. Importante è un quadro di Giacomo Palma, discepolo del
Tiziano, del sec. XVI. All’esterno del santuario, al centro del piazzale antistante, si eleva una colonna del 1600, alta circa 10 metri e sormontata da una Madonna fatta costruire dall’aragonese duca di Alessano.
Leuca è pure abbellita da numerose ville costruite sia sulla riviera sia in collina. Il fenomeno delle ville a Leuca, testimonia la scelta di questa città come luogo di villeggiatura delle più agiate famiglie del Salento che qui eressero le loro dimore estive. Esse furono costruite per lo più nella seconda metà dell’800, da ingegneri e architetti che sperimentarono gli stili esotici più disparati, dal moresco allo pseudo egiziano, dal cinese, al pompeiano, al gotico.